L’investigatore privato, tra tradizione e innovazione


L’investigatore privato del nuovo millennio è una figura professionale dalle molteplici possibili specializzazioni che svolge un ruolo talora strategico negli ambiti di applicazione in cui è interessato e che spaziano dal classico contesto matrimonialistico, passando per la business information, le indagini difensive, il contenzioso lavorativo ed assicurativo per approdare sino alla due diligence e alla concorrenza sleale.

L’evoluzione del ruolo professionale dell’investigatore privato si è accompagnata naturalmente ad una crescente esigenza di formazione.  Il moderno investigatore privato deve necessariamente avere solide basi giuridiche, poiché la giurisprudenza settoriale è in costante evoluzione, ma anche un’adeguata preparazione tecnica specifica in relazione ai settori specialistici nei quali è interessato, in qualità di imprenditore (in molti casi) o di collaboratore aziendale.

Non a caso, nella riforma del 2010, il Legislatore ha creato delle diramazioni in entrata che valorizzano le diverse professionalità che confluiscono nel settore e vanno a comporre per vie parallele la figura del nuovo investigatore privato.

Anche la classe dimensionale delle imprese interessate è notevolmente mutata nel corso degli ultimi quindici anni; tradizionalmente, solo le aziende che si occupavano  di informazioni commerciali potevano superare il tetto dei cinque dipendenti. La stragrande maggioranza degli investigatori privati erano titolari di imprese unicellulari, che al massimo potevano avvalersi di collaboratori investigativi solitamente inquadrati in rapporti di lavoro parasubordinato.

Oggi il profilo di insieme è molto meno omogeneo, la riforma del settore ha conferito dignità professionale anche all’investigatore privato ausiliario e ai collaboratori per le indagini elementari, figure introdotte dalla medesima normativa e la necessità di un progetto di impresa che presiede al rilascio delle autorizzazioni Prefettizie. Tutto questo ha spinto gli investigatori ad evolversi in modo compiuto in piccoli imprenditori che normalmente si avvalgono anche di preparati collaboratori, non necessariamente precari sotto il profilo contrattuale.

D’altronde, nonostante la chiusura della storica Facoltà Universitaria de L’Aquila, dovuta ai noti eventi sismici, si registra anche una certa effervescenza dell’offerta formativa, sia nell’ambito universitario (Facoltà di Scienze dell’Investigazione a Narni) che nel contesto infra-settoriale con un ruolo proattivo svolto dalle associazioni del settore, Federpol in primis.

Ciò non è semplicisticamente spiegabile con gli obblighi di aggiornamento professionale introdotti dalla Legge 14 gennaio 2013 n. 4,  ma anche con l’esigenza consolidata per l’investigatore privato di essere all’altezza del contesto di mercato in cui è inserito, sempre più esigente sotto il profilo tecnico, giuridico e per molti aspetti tecnologico/informatico.

D’altronde, se alcuni anni orsono l’investigatore privato era assorbito al 90% dalle attività di indagine relative alle infedeltà coniugali e/o da cause per divorzi e separazioni, oggi, accanto a quest’area di intervento tradizionale, egli è chiamato ad essere un valido consulente per le aziende in tema di contenzioso creditizio e soprattutto lavorativo oppure nelle operazioni di protezione del know how aziendale, dalle compagnie di assicurazione per contrastare i crescenti tentativi di frode, dagli studi legali come protagonista del nuovo processo penale.

Un cenno meritano le informazioni commerciali, comparto quasi totalmente indipendente dal resto del contesto, in grado di muovere milioni di fatturato, che funge anche da propulsore tecnologico ed imprenditoriale per il resto delle agenzie investigative.

 
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