I peggiori comuni d’Italia capoluogo di provincia nella gestione dei rifiuti


Tempo fa abbiamo visto la classifica del comuni d’Italia più ricicloni, ovvero quei comuni d’Italia che più si distinguono per la raccolta differenziata ed il riciclo dei rifiuti, oggi invece vediamo la classifica dei peggiori comuni d’Italia capoluogo di provincia, ovvero quei comuni d’Italia che si impegnano pochissimo o per niente in queste due fondamentali attività di rispetto per l’ambiente. La classifica è basata sui dati forniti dall’Istat relativi all’anno 2011 e osservandoli si rileva che il peggior comune italiano capoluogo di provincia nella raccolta differenziata e nel riciclo dei rifiuti è Enna: addirittura nell’intera Sicilia la percentuale globale della raccolta differenziata non arriva all’1,5%.

 

Infatti dopo Enna, saldamente in testa, si piazzano ben altri 4 comuni d’Italia capoluoghi di provincia siciliani: Siracusa, con il 3%, Messina, con il 5,3%, Catania, con il 6,8%  e Palermo, con il 7,7%. Se poi si considera che nei primi 10 posti della classifica dei peggiori comuni d’Italia capoluogo di provincia c’è anche Agrigento, si presenta lampante che la gestione dei rifiuti nella regione siciliana sia un vero disastro. Purtroppo i peggiori comuni d’Italia si trovano quasi tutti al sud, ma una migliore gestione dei rifiuti sarebbe pronosticabile anche in questa parte del nostro paese, se la classe dirigente si impegnasse a fondo in questa direzione, stimolando con incentivi e campagne di sensibilizzazione anche la popolazione a fare la sua parte. Se si analizzano i mutamenti nel tempo della gestione dei rifiuti ed in particolar modo della raccolta differenziata, si evince che dal 2000 al 2011 il comune peggiore è sempre stato Enna.

 

Nel 2000, precisamente, la percentuale di raccolta differenziata era dell’1,3%, praticamente come oggi, ha avuto un picco fino al 9,7% nel 2007 per poi tornare allo scarso risultato dell’1,2% dell’anno scorso. Poco impegno nell’aumentare la raccolta differenziata dei rifiuti è stato messo anche dalle amministrazioni comunali di Messina, Palermo, Foggia e Siracusa, con cambiamenti compresi al massimo in 3 punti percentuali. Ci sono comunque anche comuni d’Italia del centro e del nord che non si sono comportati bene e che hanno avuto pochissimo aumento nella raccolta differenziata. Per la precisione infatti, i comuni d’Italia di Brescia, di Viterbo, di Savona e di Macerata hanno incrementato la raccolta differenziata dei rifiuti di al massimo 5 punti percentuali negli ultimi 10 anni. Nella classifica dei peggiori comuni d’Italia capoluogo di provincia troviamo anche Isernia al sesto posto, Taranto all’ottavo posto e Catanzaro al decimo posto.

 
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